Sono una Psicologa e Psicoterapeuta, iscritta all’Albo professionale dell’Ordine degli psicologi dell’Emilia Romagna (matr. n. 3316 sez.A).
Ho conseguito l’abilitazione alla Psicoterapia specializzandomi in Psicoterapia Cognitiva ad indirizzo Costruttivista (corso quadriennale) nel 2007, presso il Centro Studi in Psicoterapia Cognitiva (CESIPC) di Firenze.
Svolgo da più di dieci anni la libera professione di psicoterapeuta. La mia attività di psicoterapeuta è rivolta ad adulti e adolescenti e prevede percorsi individuali, familiari e di coppia. Mi occupo inoltre di sostegno alla genitorialità.
Sono iscritta all’Albo dei Consulenti Tecnici d’Ufficio (CTU) presso il Tribunale di Bologna
Tra le aree di principale attività segnalo la ricerca e la cura delle dipendenze (da sostanze, da internet, affettive) e dei comportamenti autolesivi e suicidali in adolescenza.
Di seguito le mie Esperienze Professionali:
Ho iniziato nel 2003 la mia esperienza clinica e di ricerca presso l’Unità Operativa di Psichiatria e Psicoterapia dell’Età Evolutiva (UOPPEE, Ospedale Maggiore, Bologna) e mi sono occupata in particolare di:
Dal 2007 al 2010 ho collaborato come libero professionista con la Comunità di recupero per Tossicodipendenti “San Patrignano”. Il mio ruolo di psicoterapeuta ha previsto essenzialmente le seguenti attività:
Il modello teorico a cui faccio riferimento è la Psicologia dei Costrutti Personali (Kelly, 1955), in particolare la sua elaborazione in chiave narrativo-ermeneutica.
Tale modello pone la persona, intesa come attiva costruttrice di realtà, al centro del suo interesse. Secondo la psicologia costruttivista non esiste una sola realtà oggettiva, conoscibile indipendentemente da chi ne fa esperienza, ma ne esistono tante quanti sono i punti di vista da cui la si osserva.
La conoscenza della realtà è strettamente connessa all’esperienza soggettiva: ogni persona fa esperienza di sé e del mondo che la circonda in modo proprio, sulla base di ciò che ha senso per lei, in base alla sua storia di vita e ai suoi processi interiori. In questo senso non esiste un modo più “giusto” di fare esperienza, ma può esistere una modalità più funzionale e utile al raggiungimento dei propri obiettivi e del proprio benessere psicologico.
La psicologia costruttivista intende il disagio o il disturbo psicologico come un blocco della possibilità di elaborare la propria esperienza, un arresto di un movimento, come un disco inceppato che ripete instancabilmente le stesse note.
Lo psicoterapeuta costruttivista guida il paziente ad accrescere la conoscenza di sé e a dare un senso alla propria sofferenza, con l’obiettivo di favorire un cambiamento personale nei termini di crescita di libertà di movimento e decisione.
Il lavoro psicoterapico avviene in un clima accogliente e rispettoso dei vissuti portati dal paziente e procede in collaborazione con lui che è il miglior esperto di se stesso.
Kelly, G. A. (1955). The Psychology of Personal Constructs. New York: Norton. (Tr. it. La psicologia dei costrutti personali. Teoria e personalità. Milano: Raffaello Cortina, 2004).
“Nella prospettiva di Kelly, una persona è diversa dall’altra non solo perché ha vissuto esperienze o ha affrontato eventi diversi, ma, soprattutto, perché attribuisce un diverso significato alle stesse esperienze e agli stessi eventi” (bannister e fransella, 1971)