Sostegno alla genitorialità

Per sostegno alla genitorialità si intende un intervento rivolto alla coppia genitoriale, che in un momento particolare della vita e per motivi diversi sente la necessità di essere supportata rispetto al proprio ruolo genitoriale.

Alcune tra le situazioni che possono portare la coppia genitoriale a richiedere un sostegno psicologico sono:

• La difficoltà di comprensione dei comportamenti del figlio
• Il conflitto nella coppia rispetto all’educazione del figlio
• La difficoltà di gestire in famiglia un momento critico (separazione dei genitori, malattia, lutto..)
• Sintomatologia clinica conclamata del figlio

Il percorso di sostegno potrà svolgersi in diverse modalità di intervento, in funzione della richiesta e del tipo di problematica presentata.

Potrà coinvolgere entrambi i genitori o uno solo dei genitori e includere un numero definito di incontri con il figlio o i figli.

I primi incontri dedicati ai genitori avranno innanzitutto lo scopo di creare una buona alleanza di lavoro e alleggerirli dal peso delle loro difficoltà.

Quando un genitore entra in relazione con suo figlio mette in gioco tutto sé stesso, ed è portato a riflettere sulla relazione, sulle difficoltà incontrate nella relazione con lui e sul figlio stesso, facendo riferimento alla propria storia di vita, al proprio passato e alla propria idea di genitore “adeguato”. Si impegna in ogni momento perché tutto vada al meglio possibile.

Quando si presentano dei problemi, che possono essere dovuti a una fase critica personale, di coppia o del figlio, o ad un momento di vita familiare particolarmente incerto, può rivelarsi difficile continuare a svolgere il proprio ruolo di genitore improntato al benessere del figlio.

Spesso questi momenti sono caratterizzati da un senso generale di fallimento. Il percorso di sostegno alla genitorialità si rivela utile anche in quei casi in cui un passato difficile e non ben elaborato rende più complicato per il genitore capire i bisogni del figlio e sentirsi bene nella relazione con lui.

Una parte del lavoro del terapeuta in questo tipo di intervento consiste nell’aiutare il genitore ad ampliare la conoscenza di sé, e di quelli che sono i propri vissuti rispetto alla situazione di crisi. In tal modo sarà possibile riconoscerli e ri-appropriarsene facendo una distinzione tra i propri vissuti  e quelli del figlio. Questo permetterà di conseguenza una comprensione migliore dei bisogni e delle difficoltà del figlio e favorirà l’emergere di modalità comportamentali e comunicative più soddisfacenti per entrambi.

Mi occupo di sostegno alla genitorialità anche nei casi di separazione e divorzio, per quello che concerne la mediazione familiare e la gestione dei figli, favorendo, quando possibile, un lavoro di gestione condivisa della crescita del figlio.

La mediazione familiare si differenzia da un intervento di psicoterapia o di sostegno psicologico poiché lavora con una richiesta circoscritta e in tempi brevi. Il servizio di mediazione familiare che propongo si rivolge necessariamente a entrambi i genitori, separati, o in via di separazione, e non prevede il coinvolgimento del minore.

Il ruolo di mediatore all’interno della cornice teorica della psicologia dei costrutti personali ha come obiettivi principali:

• Favorire una comprensione reciproca del punto di vista uno dell’altro (questo non implica trovarsi d’accordo).
• Aiutare le parti ad uscire dalle situazioni di blocco caratterizzate da ostilità reciproca.
• Sviluppare la cooperazione intesa non come una rinuncia o una perdita di parti della propria posizione, ma come costruzione di significati condivisi in cui tutte le parti in gioco possano riconoscersi.

Inoltre è possibile fare richiesta di un servizio di assistenza domiciliare per i casi che lo richiedono.