Psicoterapia Individuale adulti

“A qualsiasi cosa cominciasse a pensare, tornava subito a riflettere su quegli stessi problemi che non riusciva a risolvere, né poteva fare a meno di porsi. Era come se nella sua testa si fosse spanata quella vite principale su cui si reggeva tutta la sua vita, e ora girasse a vuoto, sempre nello stesso passo della madrevite, senza far presa su nulla e senza poter smettere di girare.” Lev Tolstoj – Guerra e Pace

La persona che chiede aiuto e giunge in terapia ha già fatto numerosi sforzi e tentativi per uscire dalla situazione di blocco e di sofferenza, ma senza risultati.

Sono diverse le problematiche che portano una persona in psicoterapia, qui di seguito ne elenco alcune facendo riferimento per praticità a categorie nosografiche condivise:

• Disturbi d’ansia (fobie, disturbo da panico, ipocondria..)
• Disturbi dell’umore
• Disturbi psicosomatici
• Disturbi della sfera sessuale
• Disturbi dell’alimentazione

L’intervento di psicoterapia può essere di aiuto anche a chi non ha una sintomatologia clinica rilevante, ma sente da tempo un indefinito malessere. Si sente male e non sa spiegarselo, non capisce cosa gli stia succedendo, è diventato estremamente faticoso per lui portare avanti la propria vita come prima, e la sensazione è di trovarsi in un vicolo cieco.

Ci si rivolge a uno psicoterapeuta anche quando si desidera fare chiarezza su di sé, conoscersi meglio e potenziare le risorse personali per migliorare la qualità della propria vita.

E’ indicato anche nelle situazioni di sofferenza emotiva scatenate da eventi di vita fortemente critici (malattie, lutti, separazioni..).

Sarà compito del terapeuta promuovere un cambiamento che permetta al paziente di sperimentare modalità nuove di esperire il proprio problema che siano funzionali alla sua risoluzione, per sentirsi meglio nella propria vita e nella relazione con gli altri.

“Il processo psicoterapeutico viene considerato principalmente un’impresa creativa dove il terapeuta tenta di aiutare il cliente a diventare più inventivo con la sua vita.” (Epting, 1984, trad. it. 1990, p. 60).

Il sintomo può rappresentare il punto di partenza di una psicoterapia.

Il sintomo, secondo il mio approccio di riferimento, è il modo migliore che quel paziente ha trovato per far fronte a un momento difficile e non perdere, seppur a costo di un malessere, un certo equilibrio e un senso di sé coerente. Ha quindi una funzione essenzialmente adattiva e protettiva.

La prima fase della psicoterapia sarà, in questi casi, incentrata sul tentativo di dare un senso e comprendere questa sofferenza e successivamente, una volta raggiunta una maggiore consapevolezza, sarà incentrata nella ricerca di modalità più adattive ed efficaci di risoluzione dei problemi.

L’accoglienza e la presa in carico avviene in un clima rispettoso e non giudicante dei vissuti portati dal paziente. Lo psicoterapeuta è interessato ai suoi significati e non all’accertamento della verità. In questo senso le tecniche di cui potrà avvalersi saranno improntate al progetto di comprensione del paziente e del problema.

La relazione tra terapeuta e paziente rappresenta uno strumento di cambiamento fondamentale nel quale è il paziente l’esperto di sè stesso, di come è andata la sua vita e del suo problema, che conosce meglio di chiunque altro, mentre il terapeuta è l’esperto degli strumenti d’indagine e può aiutarlo nel rintracciare le soluzioni migliori per sé.